Lo scorso 27 ottobre la Sezione A.I.A. di Collegno ha avuto il piacere e l’onore di ospitare come relatore della R.T.O. tenutasi in Viale Radich a Grugliasco l’Arbitro Benemerito Luigi Stella della sezione di Torino, Componente della Commissione Arbitri Interregionale. Luigi ha impostato un’interessante riunione incentrata sul ruolo dell’Osservatore Arbitrale e sul suo rapporto con gli Arbitri.

Luigi ha innanzitutto messo in evidenza le qualità che un osservatore moderno deve possedere: chiarezza, coerenza e coraggio.

Per chiarezza si intende essere esaustivo nel colloquio di fine gara e non fare giri di parole, ma permettere all’arbitro visionato di uscire dallo spogliatoio con materiale su cui lavorare e con la consapevolezza della qualità  della sua prestazione. La chiarezza è anche necessaria nel riportare nella relazione ciò che è accaduto durante la gara, per far sì che le responsabilità siano chiaramente attribuibili all’arbitro piuttosto che agli assistenti e per far sì che chi legga abbia una rappresentazione chiara di ciò che è avvenuto.

Per coerenza si intende far coincidere i fatti riportati nella relazione con il voto assegnato agli arbitri e agli assistenti. A tal proposito Luigi ci ha mostrato alcuni video confrontando gli episodi con le relative relazioni degli OA di quelle partite: spesso risultavano evidenti incongruenze tra il fatto avvenuto sul terreno di gioco e quanto riportato dall’Osservatore, e ancor più spesso il voto era totalmente in contrasto con quanto scritto nella relazione. In un primo video un arbitro assegnava un calcio di rigore per un “fallo” avvenuto a gioco fermo: l’OA, anziché ritenere l’episodio come molto grave e penalizzante per la prestazione e conseguentemente per il voto, premiava l’arbitro per aver colto la scorrettezza anche se lontana dall’azione. In un altro video un arbitro prima espelleva un calciatore della squadra A per una gomitata sul volto di un avversario, poi, in un’azione successiva, ammoniva un calciatore della squadra B sempre per una gomitata: l’osservatore, in queste situazioni, non deve soffermarsi tanto sull’intensità o meno delle gomitate, ma sull’incoerenza che l’arbitro ha dimostrato, e di conseguenza deve penalizzare la sua valutazione. L’OA in questione, invece, nella relazione ha fatto passare la seconda gomitata per una scorrettezza da cartellino giallo, per poter così giustificare il suo voto positivo attribuito all’arbitro: questa è una delle cose che l’osservatore non deve fare, così come non deve far passare in secondo piano degli episodi importanti anche se avvengono in una gara ben gestita dall’arbitro.

Questo discorso si lega proprio al coraggio, che deve portare l’osservatore ad attribuire ad arbitro e assistenti il voto che più rispecchia la loro prestazione e i loro meriti/colpe su eventuali situazioni; l’OA non deve aver paura di utilizzare tutta la scala di voti disponibili, dall’8.20 all’8.70.

Nell’ultima parte della riunione Luigi si è soffermato sui cambiamenti apportati dalla Circolare 1 di questa stagione e su come essa sia stata recepita dagli arbitri. Ci ha mostrato due video riguardanti il fallo di mano: in uno l’arbitro giustamente non ammoniva un calciatore che sulla fascia si portava avanti il pallone con un braccio; nell’altro video un altro arbitro erroneamente ammoniva l’autore di un fallo di mano che interrompeva un passaggio tra due compagni a centrocampo. Questo è un chiaro esempio di come alcuni di noi abbiano recepito rapidamente le modifiche e le sappiano applicare con sicurezza sul campo e di come invece altri abbiano più difficoltà nel decidere con tempestività e correttezza su aspetti modificati dalla Circolare 1. Secondo Luigi noi arbitri dobbiamo essere bravi a far sì che tra la fase di “scongelamento” delle nuove regole e quella di “ricongelamento” del Regolamento alla luce delle nuove modifiche passi il minor tempo possibile, per far sì che presto sui campi non si vedano più incongruenze. A tal proposito Luigi, per chiudere la RTO, ha citato il principio della rana bollita di Chomsky: la rana messa in una pentola con l’acqua fredda nuota tranquillamente, così come gli arbitri col “vecchio” Regolamento erano tranquilli; se l’acqua viene scaldata pian piano, diventerà sempre più tiepida e di conseguenza sempre più gradevole per la rana, e questa fase può essere paragonata all’arbitro che ai raduni ascolta la Circolare 1 ed è sereno in quanto ha capito tutte le modifiche; quando l’acqua sarà troppo calda per la rana, essa cercherà di uscire dalla pentola, ma ormai non avrà più le forze per saltare, così come l’arbitro poco reattivo sul campo sarà in balia degli eventi e non sarà in grado di prendere la decisione corretta. Con questo Luigi ci ha invitati a “reagire” rapidamente al cambiamento del Regolamento per non rimanerne “schiacciati”.

L’interessantissima e piacevole riunione si è conclusa con i ringraziamenti a Luigi Stella da parte del Presidente Bruno Surace e con una divertente pizzata in compagnia.

Ancora Grazie della tua disponibilità Luigi!

 

Matteo Moncalvo