Nella mattinata di sabato 6 Ottobre, presso la Sala Consiliare del Comune di Grugliasco, alle porte di Torino, si è svolto il primo dei due stage di aggiornamento previsti nell’arco della giornata per tutti gli Osservatori Arbitrali piemontesi e valdostani operanti a livello di Organo Tecnico Sezionale; il primo per quelli appartenenti all’area Sud-Ovest ed il secondo, in programma nel pomeriggio a Vercelli, per quelli dell’area Nord-Est. Ambedue le sessioni sono state organizzate dal C.R.A. Piemonte e V.A., presente con il Presidente Paolo Baldaccied i componenti Paolo Scalenghe e Paolo Cirio,e condotte dal Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale dell’A.I.A. Maurizio Mattei, coadiuvato dal suo vice Marco Carruba e dal coordinatore Marco Falso.

Dopo l’introduzione del Presidente Regionale Baldacci, che ha presentato gli ospiti ai circa 90 tra Osservatori Arbitrali, Presidenti di Sezione ed addetti alle designazioni convenuti, Mattei ha iniziato i lavori illustrando le prerogative del Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, che sono definite dall’articolo 10 del Regolamento dell’A.I.A.. “Nonostante possa sembrare che abbia più poteri del Presidente dell’A.I.A., io e la quasi totalità della mia squadra composta da circa 90 tra vice e collaboratori operiamo per dare all’A.I.A. un servizio fondamentale: formare e perfezionare gli Arbitri e soprattutto i “formatori” dei giovani Arbitri, affinché questi siano in grado a loro volta di costruire l’Uomo-Arbitro capace di dare un servizio ottimale al mondo del Calcio”

Successivamente ha preso la parola Falso che, in qualità di coordinatore del Settore Tecnico Arbitrale, ha illustrato nel dettaglio la sua struttura, definita dagli articolo 37 del Regolamento dell’A.I.A.. Composta da trearee principali dedicate a Formazione, Studio ed Associazione e Servizi, ognuna di queste è ulteriormente suddivisa in moduli: perfezionamento tecnico e preparazione atletica per l’area Formazione; revisione regolamento e guida pratica, materiale didattico e storiografico, bio-medico per l’area Studio; informatica ed ispettorato tecnico per l’area Associativa e Servizi. Falso ha quindi descritto, per ogni Area, le attività svolte nei primi due anni di attività dall’insediamento, e quelle “in cantiere”, tra le quali ha sottolineato il progetto di moltiplicazione dei poli di allenamento guidati da un preparatore atletico, la pubblicazione di tutta la modulistica dell’A.I.A. in formato digitale attraverso il sito www.aia-figc.it  l’analisi delle risposte ai questionari di customer satisfaction a cui sono sottoposti gli Arbitri in tutti i raduni regionali, l’avvio della realizzazione di NewSinfonia, il nuovo software che, sfruttando le tecnologie web, sostituirà l’oramai datato Sinfonia per la gestione dei dati anagrafici degli Arbitri, le designazioni di tutti i campionati a livello O.T.S. e O.T.R. ed i relativi pacchi di rimborsi spese.

La platea di Osservatori ascolta la relazione di Carruba.

A seguire la parola è passata a Mario Carruba, Vice Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, il quale ha cominciato subito ad analizzare la nuova relazione per gli Osservatori Arbitrali che operano a livello di Organo Tecnico Sezionale. “Innanzitutto sappiate che non siamo venuti qui per insegnare, ma bensì per aiutarvi” è stato l’esordio molto apprezzato di Carruba. Citando l’eliminazione dei voti sui singoli aspetti come il cambiamento maggiormente significativo rispetto alla relazione degli anni passati, Carruba ha illustrato le motivazioni di questa decisione.“Ogni Osservatore con una certa esperienza a fine gara ha sempre in mente un voto finale. Durante la stesura della vecchia relazione, però, l’Osservatore era costretto a calcolare i voti parziali in modo tale che la loro somma pesata fornisse il voto complessivo immaginato all’inizio, che spesso a questo non veniva mai fuori. La filosofia alla base della nuova relazione invece” – ha evidenziato Carruba – “è la semplicità: quello che si ha in testa a fine gara si esprime nel voto finale”.

Carruba è quindi passato ad analizzare la definizione del grado di difficoltà della gara, che non deve essere influenzato dalla valutazione a priori ma espresso rispetto agli eventi ambientali e/o climatici in cui si essa è svolta; l’attenzione sulla credibilità dell’Arbitro e sul livello di accettazione delle sue decisioni; l’importanza delle posizioni statiche e della qualità della corsa anziché della sua quantità; la necessità di riflettere sulle motivazioni degli errori di valutazione e su come il giovane Arbitro reagisce in seguito, più che sulla loro pura contabilità; l’inammissibilità di voti eccessivamente elevati, perché gli Arbitri che operano all’O.T.S. sono per definizione in via di formazione. “Ricordate che il «non verificato» non esiste più” – ha ricordato Carruba “dunque se non ci sono stati episodi riguardanti una particolare valutazione la risposta deve essere sempre positiva, perché occorre dare per scontato che l’Arbitro conosca le regole salvo verifica contraria. E’ molto importante inoltre valutare la validità del sistema preventivo dell’Arbitro, anziché il numero dei suoi provvedimenti. E sotto la prevenzione ci sta tutto, non solamente il classico richiamo: la vicinanza al vivo dell’azione, l’intuizione tattica che conduce in anticipo verso la direzione che prenderà il pallone, il dare la mano ad un giocatore per rialzarsi, l’attenzione alle panchine, l’atteggiamento stemperante.” Carruba ha concluso il suo intervento rimarcando l’importanza del colloquio di fine gara: “occorre elencare le carenze maggiormente significative, limitandosi all’essenziale e tralasciando gli aspetti più superficiali, perché un Arbitro dell’O.T.S. solitamente ha bisogno delle basi. E’ utile inoltre valutare le reazioni dell’Arbitro: se ci è apparso arrogante e altezzoso in campo, tipicamente sarà tale durante il colloquio negli spogliatoi, dunque in tali casi è utile invitarlo a riflettere ed a correggere il suo atteggiamento.”

Paolo Baldacci ringrazia Maurizio Mattei.

Dopo le richieste di chiarimento di alcuni Osservatori, apparsi complessivamente molto interessati, Mattei ha ripreso la parola ricordando alla platea come le linee guida di comportamento dell’Arbitro moderno siano molto simili a quelle che Giovanni Mauro, primo Presidente dell’A.I.A., definì nel suo famoso decalogo del 1945: “più di 60 anni fa Mauro diceva che l’Arbitro ideale deve prima di tutto essere un valido atleta, quindi conoscere il Regolamento come un prete conosce il suo breviario, ed infine essere un Uomo autorevole ma anche comprensivo, distaccato ed educato, dalla personalità gentile ma ferma.” “Il mondo del Calcio” – ha proseguito Mattei – “pretende che gli Arbitri non facciano errori, che non manifestino comportamenti eccessivi, che abbiano il senso della misura e dell’equilibrio, che siano uomini di sport, che quindi appaiano e si comportino da atleti in grado di reggere i ritmi sempre più veloci ed imprevedibili del Calcio moderno.” “Ecco perché l’Arbitro da sempre, ed ancora di più oggi, deve essere un’atleta fine conoscitore del Regolamento del Gioco del Calcio che, grazie alla sua determinazione, misura ed equilibrio, diventa un punto di riferimento in grado di manifestare sempre credibilità e serenità, anche quando sbaglia.” Mattei ha infine ricordato agli Osservatori il loro ruolo fondamentale all’interno dell’A.I.A.: “la vostra missione è aiutare a far crescere l’Arbitro-Uomo, educandolo all’importanza strategica dell’azione preventiva, da mettere in atto dall’arrivo sul campo di gioco fino al fischio finale della gara, che deve essere costantemente condotta e pilotata e mai subita.

Al termine il Presidente Baldacci ha ringraziato il Presidente della Sezione di Collegno Gioacchino Annaloroper aver ottenuto l’utilizzo di un’importante sede istituzionale per lo svolgimento dell’incontro, che con la sua accoglienza e funzionalità ne ha favorito la buona riuscita.