Venerdì 27 Gennaio la Sezione di Collegno alla presenza di oltre 120 associati, ha avuto il piacere di ospitare presso l’Auditorium di Viale Radich a Grugliasco l’ospite nazionale, Marco Ivaldi della sezione di Genova. Marco, in qualità di attuale componente della CAN A ed avendo calcato i campi internazionali e della serie A come Assistente, ci ha fornito preziosi consigli e ci ha svelato curiosi aneddoti sul mondo arbitrale.
Il nostro Ospite, dopo essere stato presentato dal Presidente Bruno Surace che ne ha ricordato le tappe più importanti della carriera, ha aperto la riunione con un concetto fondamentale: noi arbitri moderni, per essere veramente pronti ha ricordato che non dobbiamo dimenticare da dove veniamo. Marco ci ha così narrato come la figura dell’arbitro si è evoluta negli ultimi decenni.
Negli anni ’70-’80 era richiesto l’arbitro di personalità: massimo esponente di questa categoria è stato sicuramente Concetto Lo Bello della sezione di Siracusa. Tra l’80 e il 90 l’arbitro diventa atleta: non era più sufficiente solo la personalità, ma ad essa andava affiancato un ottimo allenamento, per poter stare dietro al calcio che stava cambiando; un esempio chiaro di questo cambiamento è stato Claudio Pieri della sezione di Genova, che faceva dell’allenamento la base del suo arbitraggio; un’altra piacevole novità di quegli anni è stata l’apertura del mondo arbitrale alle donne. Infine il nuovo millennio, che ha visto numerosi personaggi di spicco per l’AIA: da Pierluigi Collina, la cui professionalità era al servizio dell’arbitraggio, a Roberto Rosetti, dotato di una competenza tecnica illimitata.
Ma il simbolo più adatto a rappresentare la figura dell’arbitro moderno è Nicola Rizzoli, nel quale troviamo una caratteristica fondamentale: la completa padronanza nella direzione del team arbitrale. Oggi più che mai, anche grazie all’ausilio dei mezzi tecnologici che permettono ad Arbitro ed Assistenti di comunicare tra loro, dobbiamo essere in grado di lavorare in squadra e di coordinare al meglio l’intesa per il buon esito di una partita. Marco ci ha fatto provare l’emozione di ascoltare degli spezzoni dei dialoghi tra Nicola ed i suoi Assistenti durante alcune partite: una costante ricerca di collaborazione per prevenire e gestire al meglio gli episodi chiave.
La discussione si è poi spostata sull’analisi di interessanti video con situazioni “border line” di fuorigioco. Il nostro relatore si è concentrato sulla differenza tra posizione ed infrazione di fuorigioco, mostrandoci vari casi di fuorigioco punibile (“velo” da parte del giocatore in posizione di fg, calciatore in fg che va a contrastare un avversario o che impedisce al portiere di parare/uscire) o non punibile (calciatore in posizione di fg che si disinteressa e non influenza nessun avversario).
A seguito di numerose domande interessate da parte dei presenti, Marco ci ha spiegato l’emozione di calpestare un campo di serie A e il suo attuale compito di gestione della CAN A insieme ai suoi colleghi.
Dopo un omaggio al nostro graditissimo Ospite da parte di Bruno Surace, la serata si è conclusa con la consueta pizzata al termine della quale abbiamo tributato un caloroso saluto e un sentito ringraziamento a Marco Ivaldi per la preziosa testimonianza e per averci dedicato il suo tempo.

Moncalvo Matteo

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